NEET: la soluzione del Governo Meloni

| Valentina Vainolo (Ce.S.E.D.) | Area lavoro (LABOUR)
Incentivo per datori di lavoro privati che assumeranno under 30, vale fino al 60% del salario

Cosa sono i Neet? Con questo termine si intende un nuovo fenomeno generazionale ultimamente molto diffuso in Italia ed in Europa. Corrisponde all’acronimo inglese “Not in Education, Employment or Training”: giovani di età compresa tra i 15 ed i 29 anni che non risultano impegnati in percorsi di studi o formazione professionale ed in alcun tipo di lavoro. Tra i Paesi europei, secondo le statistiche Eurostat, l’Italia si classifica, purtroppo, tra i primi posti per percentuale di Neet (23,1%, percentuale che risulta più alta nel Mezzogiorno), accompagnata da Grecia e Bulgaria, mentre uno scenario opposto si trova in Olanda e Svezia.

In Italia, uno dei dati da tenere in considerazione riguarda le disparità di genere tra Neet: più della metà della percentuale è composta da donne ed il fatto che questa percentuale rimanga invariata nel tempo sta a testimoniare quanto sia difficile uscire da questa condizione, spesso perché alla figura femminile vengono tuttora ancorati ruoli di cura che impediscono o limitano l’ingresso delle donne in un mercato del lavoro sempre più competitivo.

Ma come si può far fronte a questo fenomeno?

Il Governo Meloni si è già messo all’opera e la soluzione si troverebbe in un incentivo indirizzato ai datori di lavoro privati che assumano under 30 Neet registrati al programma operativo nazionale “Iniziativa occupazione giovani”, incentivo per un periodo di 12 mesi pari al 60% della retribuzione mensile lorda imponibile ai fini previdenziali. Tutti i dettagli sono contenuti nella bozza del decreto Lavoro, tra i quali il fatto che si dovrà trattare di nuove assunzioni effettuate a decorrere dal 1° giugno e fino a fine anno.

Inoltre, questo contributo verrà riconosciuto per assunzioni a tempo indeterminato, anche a scopo di somministrazione, e per l’apprendistato professionalizzante (apprendistato di secondo livello). Rimangono, invece, esclusi i lavori domestici.

Secondo la relazione tecnica, la misura andrà a favorire circa 70mila nuove assunzioni di giovani, delle quali il 56% con un contratto di lavoro stabile o di apprendistato professionalizzante, per una retribuzione media mensile di 1300€.

L’agevolazione prevede per il datore di lavoro conguagli mensili e la domanda per la fruizione dell’incentivo dovrà essere trasmessa al sito dell’Inps tramite apposita procedura telematica, il quale, entro cinque giorni, comunica, sempre online, la disponibilità di risorse per l’accesso all’incentivo. Le somme verranno riconosciute secondo ordine cronologico: in caso di fondi insufficienti la procedura si blocca, mentre al contrario, in caso positivo, scatta una riserva di somme pari all’ammontare previsto dall’incentivo. In questo caso, entro sette giorni andrà firmato il contratto incentivato e nei successivi sette giorni andrà comunicato all’Inps, sempre online, l’avvenuta stipula del contratto di lavoro. Nel caso il richiedente non rispetti queste tempistiche, la pena è il decadimento della riserva di somme operate a suo favore, che verranno rimesse a disposizione di futuri nuovi beneficiari.

Per quanto riguarda i fondi, nel 2023, la misura sarà coperta da 80 milioni sul programma operativo nazionale “Iniziativa occupazione giovani” precedentemente citato, secondo la ripartizione regionale individuata da un provvedimento Anpal da emanarsi entro 30 giorni dall’entrata in vigore del decreto Lavoro. Per il 2024, invece, si prevede una copertura di 51,8 milioni di euro.

 

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